I font sono catalogati in famiglie

Esistono numerosi font* che vengono utilizzati per gli usi più disparati.
È bene però, prima di affrontare qualsiasi discorso, far luce sulla differenza dei font stessi.

In generale possiamo suddividerli in due tipologie: i font Serif e Sans Serif.

Serif: sono i tipi di carattere con le “grazie”, si riconoscono perché sono armonici e presentano delle “virgolette” alla fine di ogni estremo delle lettere.
Questa tipologia dona al testo importanza, classicità ed eleganza. Sono molto utilizzati sulla carta stampata e dalle istituzioni.

• Sans-Serif: i tipi di carattere senza le grazie, chiamati anche a “bastoni” perché presentano lettere più rigide e pulite.
Sono indice di modernità e innovazione, questa tipologia si presta molto al mondo del web e per i testi che bisogna inserire in spazi ridotti o ad alto contenuto di parole.

Nel web design l’uso di caratteri senza grazie è il risultato di una scelta quasi obbligata.
Da una parte queste tipologie di font aiutano a non far stancare l’occhio durante la lettura a schermo.
Dall’altra, non tutti i browser supportano i font serif in circolazione.
In questo caso si può consultare la lista dei font con le grazie da utilizzare nel web, chiamata Web Safe Fonts.

Come abbiamo detto, la scelta dei font dipende dal contesto al quale sono destinati, dallo spazio ove verrà inserito, dal contenuto da veicolare e dall’utente finale.

Una volta determinati tali parametri si può azzardare nella scelta anche di 2 caratteri, se non di 3.

Di norma non si va oltre i 3 font

Due potremmo utilizzarli per il titolo e sottotitolo, uno per il contenuto. Durante la scelta, ciò che si dovrebbe evitare di fare è creare disarmonia con caratteri poco compatibili tra loro e di difficile lettura.

Non esiste una regola per determinare la scelta di un font. Essa dipende dal buon gusto, dalla funzionalità del carattere e dall’effetto armonico finale.

Anche per quanto riguarda le declinazioni stilistiche di un font, dobbiamo avere un occhio di riguardo all’uso che se ne fa.
In un progetto con molto testo ad esempio, utilizzeremo caratteri più leggeri (a bastoni o meno, l’importante è che siano leggibili).
Qualora ci sia la necessità di evidenziare delle parole per darvi più enfasi, utilizzeremo un grassetto (o bold).
Nel caso in cui ci siano delle citazioni, inseriremo in corsivo (o italic).

Ogni font trasmette una forza comunicativa impattante

È bene dunque scegliere quelli giusti per i nostri scopi.
Alcune tipologie sono adatte per tutti i tipi di comunicazione, altri invece no.

Purtroppo l’estetica alle volte prende il sopravvento sulla funzionalità.
Dobbiamo evitare questo errore affinché il progetto sia più funzionale possibile.

Ricapitolando, la scelta sbagliata di un font determina il veicolare di un messaggio sbagliato.
L’esperienza aiuterà in questo caso.

(* font= tipi di carattere. Per la denominazione del termine “font” si consiglia di leggere l’articolo  a riguardo).

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